MISURE DI SOSTEGNO AL REDDITO E DI CONTRASTO ALLA POVERTA’ NEL SISTEMA DI WELFARE IN ITALIA

La dispensa vuole offrire un contesto storico e generale nel quale inquadrare il tema evocato come “reddito di cittadinanza”. A premessa viene fatto un chiarimento sui termini e sulle differenze tra Reddito di cittadinanza e Reddito minimo. Viene poi raccontata l’esperienza internazionale con particolare riferimento alle scelte dei paesi europei.

Si approfondisce poi l’esperienza italiana a partire dalle prime sperimentazioni. Vengono richiamate non solo le scelte dei governi nazionali ma anche quelle delle Regioni con un approfondimento specifico sulla esperienza del Comune di Venezia.

Si richiama poi il ruolo delle parti sociali in particolare dell’Alleanza contro la povertà.

Nell’ultima parte sono approfondite sia le proposte di legge iniziali del Movimento Cinque Stelle che la legge approvata recentemente dal Governo. Rispetto alla legge sono sintetizzati i primi dati dei report dell’Inps sulla sua applicazione.

Va precisato che la dispensa è stata chiusa al 30 Agosto con i dati relativi solamente alle domande presentate ed accettate. Ci saranno in seguito altri aggiornamenti facendo riferimento in particolare

alla occupazione lavorativa dei percettori del reddito di cittadinanza.

Reddito di Cittadinanza

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SANITA’ INTEGRATIVA-WELFARE AZIENDALE E SANITA’ SOSTITUTIVA-ASSICURAZIONI

L’opuscolo sulla “Sanità integrativa – Welfare aziendale” si divide in due parti.

La prima inizia con un “escursurs” storico, dove vengono ricordate l’intuizione iniziale (Bindi) e la sua (non fedelissima) realizzazione (Turco, Sacconi).

Prosegue con l’esplicitazione dei contenuti della sanità integrativa – welfare aziendale, in particolare con l’accelerazione avuta dal 2016, in concomitanza con i rinnovi contrattuali.

Si conclude con una riflessione critica che analizza la concreta attuazione di questo nuovo strumento di protezione sociale, e con una proposta rivolta alle Istituzioni competenti e alle parti sociali perché non degeneri in una “Sanità sostitutiva – Assicurazioni”, rompendo così l’universalismo del SSN.

La seconda analizza, appunto, le problematiche connesse all’evoluzione dello strumento, con un ruolo sempre più penetrante delle Assicurazioni, in una logica sempre più privatistica.

E’ matura, urgente, una riflessione e una modifica (il Parlamento sta’ concludendo una indagine conoscitiva al riguardo) per tornare allo spirito originario e salvaguardare il nostro SSN: questo è il messaggio.

Sanità Integrativa SLIDE

Sanità Integrativa

DOCUMENTO D’INTENTI

PER UN GRUPPO DI STUDIO E DI LAVORO SULLE POLITICHE SOCIALI E SULLA SALUTE DELLA POPOLAZIONE

  1. PRESENTAZIONE

Siamo un gruppo di persone che hanno in comune la voglia di continuare il proprio impegno in forme diverse da quelle del lavoro diretto nelle istituzioni o in organizzazioni sociali, rimettendo a disposizione della popolazione di Venezia e della regione la propria professionalità ed esperienza.

Il campo di lavoro è quello che ci ha visto (o ci vede ancora) coinvolti, e riguarda le funzioni pubbliche e le politiche sociali in termini generali e nei confronti della nostra realtà territoriale e regionale.

Per questo, con un impegno di carattere volontario, ipotizziamo di avviare concreti progetti di lavoro, con contributi tecnici e professionali, con ricerche ed elaborazioni  che, a seconda della rilevanza,  possono produrre pubblicazioni, iniziative pubbliche, convegni o momenti di formazione.

La costituzione del gruppo avviene anche su stimolo della Fondazione Pellicani e della CGIL – Funzione Pubblica, con la richiesta di contributi coerenti con gli argomenti di seguito delineati.

  1. PRINCIPALE CAMPO DI INTERVENTO: POLITICHE SOCIALI

Le politiche di austerità in risposta alla crisi hanno prodotto oltre che l’aumento delle diseguaglianze anche un arretramento dei livelli di benessere collettivo; mentre i grandi cambiamenti demografici e sociali, le trasformazioni indotte dalla globalizzazione, manifestano nuove domande di promozione e protezione sociale, che devono trovare risposte in un rinnovato sistema di protezione ed organizzazione sociale.

Le politiche sociali devono essere inclusive e vanno collegate a quelle per il lavoro, l’istruzione, la casa, i tempi della città e la riqualificazione degli spazi urbani, lo sport, la cultura, le pari opportunità, l’integrazione dei migranti, l’invecchiamento attivo. Vanno anche collegate alle politiche fiscali, per passare da progettazione esclusivamente e limitatamente assistenziale ad un’ampia visione etica della progettualità, della promozione e dell’inclusione.

Siamo convinti che l’investimento su un rinnovato benessere sociale promuove i diritti dei cittadini di ogni ceto e gruppo, alimenta buona occupazione, crea e ridistribuisce reddito, è motore di crescita e di sviluppo equilibrato. Per questo è importante non solo fermare la fase di regressione del sistema di protezione sociale che ha caratterizzato i lunghi anni delle politiche di austerità in risposta alla crisi, producendo un drammatico aumento delle disuguaglianze,  ma anche proporre il suo rilancio come volano di una rinnovata economia basata su uguaglianza e solidarietà.

Riteniamo che i punti di riferimento debbano essere:

  1. Una corretta analisi dei bisogni della popolazione basata sulla distribuzione etica delle risorse e non sulla crescita indiscriminata di un sistema economico selettivo che si basa sull’impoverimento di interi gruppi sociali;
  2. La visione di un sistema in grado di leggere i bisogni e le domande di inclusione sociale, la costruzione di una cultura che sensibilizzi alla capacità di presa in carico;
  3. La migliore integrazione tra servizi e trasferimenti monetari;
  4. la valorizzazione del principio di sussidiarietà in un’ottica di universalità dei diritti, di equità e qualità, che elimini comunque, in rapporto alle risorse, l’esclusione delle classi in via di emarginazione.

Siamo coscienti che in un mondo sempre più globalizzato l’attuale crisi socioeconomica investe in modo strutturale anche l’occidente sviluppato e sfrutta la demolizione dei pilastri dell’intervento sociale, così come storicamente è stato inteso e praticato, per favorire le politiche di accumulo del capitale a scapito delle classi povere e di quelle medie.

Già da alcuni anni molti Paesi hanno iniziato ad adottare misure integrative e modificative delle tradizionali politiche volte al benessere sociale, con un maggiore apporto delle comunità locali, del volontariato e di iniziative private, a seconda degli indirizzi del singolo Paese. E’ definito in genere “welfare mix”, a significare che lo Stato da solo ormai non ce la fa ad affrontare la pressione economico finanziaria e che c’è bisogno di altri apporti e di altre modalità di intervento per garantire diritti e bisogni del cittadino.

Di quale segno debba essere un rinnovato intervento sociale eticamente ed economicamente sostenibile, nelle linee generali è stato appena detto. Nell’elaborazione di analisi, ricerche, proposte, vorremmo poter concretizzare queste linee di fondo, questo tipo di politiche. Non vogliamo rassegnarci alla dicotomia di tagli selvaggi contrapposti a sogni impossibili.

Un gruppo come il nostro non può però pensare di avviare un lavoro che contempli una tale vastità di temi, che risultano già al centro delle discussioni delle organizzazioni politiche, sociali e istituzionali. Almeno nella prima fase, pertanto, i temi oggetto di studio e di lavoro saranno quelli ritenuti prioritari sulla base delle indicazioni dei nostri più immediati interlocutori, la Fondazione Pellicani e la CGIL Funzione Pubblica. Ciò consentirà (ci auguriamo) anche di omogeneizzare il gruppo, formato da professionalità ed esperienze diverse, anche se coese su finalità e motivazioni e quindi nello sviluppo di iniziative proprie, secondo una metodologia definita dalle caratteristiche e dalla composizione del gruppo.

Aspetto fondamentale del nostro intervento sarà comunque quello della informazione della cittadinanza e della formazione della sensibilità collettiva come elementi essenziali per la crescita sociale della popolazione.

  1. Settori di intervento e metodologia di lavoro

Con l’approccio generale sul sistema di welfare da ripensare, riteniamo che si possano individuare alcuni settori di approfondimento/intervento che possono abbracciare molte delle tematiche che riguardano il territorio dell’Area Metropolitana, da quella giuridicamente definita attorno alla Città capoluogo a quella sostanziale della Pa – Tre – Ve, e della Regione nel suo complesso.

Le aree di intervento possono essere indicativamente queste:

a) Area delle politiche sociali (ruolo dei comuni, interventi e servizi, volontariato e partecipazione …);

b) Area del socio-sanitario (riorganizzazione delle Ulss e ruolo dei comuni, azienda zero, riordino IPAB, Livelli Essenziali di Assistenza, rapporto pubblico/privato …);

c) Area della ricerca, dell’innovazione e della formazione.

Riteniamo di rivolgere l’attenzione su singoli temi a partire dai diritti e bisogni della persona, delle famiglie, della comunità, dei lavoratori, dei cittadini, per delineare le possibili soluzioni, tenendo conto degli aspetti organizzativi, giuridici, ambientali, relazionali ecc. I vari temi, quindi, potranno essere sviluppati oltre che sotto il profilo normativo, tenendo conto in particolare dello stato di fatto ( processi in fieri come le IPAB o definiti come l’Azienda zero e le nuove ULSS), con un approfondimento che vedrà al centro l’utilizzatore finale (l’anziano fragile, la famiglia, ecc) e con la possibilità di spaziare anche nei territori di altre aree – se necessario – per ricostruire l’unità delle politiche di benessere sociale.

Una volta definito l’obiettivo,  il gruppo intende poter disporre delle informazioni necessarie per le conseguenti elaborazioni (si pensi ad es. all’Area c), contando, in questa  fase, sulle risorse messe a disposizione dagli interlocutori iniziali.

Per l’avvio dell’attività è individuato un coordinatore nella persona di Sergio Chiloiro, ed una  mailing-list interna, con l’impegno alla verifica delle migliori condizioni  di riferimento sul piano organizzativo e funzionale.

Mestre, 24 febbraio 2017


Documento di intenti sottoscritto dai componenti del gruppo

VENEZIA/VENETO-RICERCA-SOCIALE

SERGIO CHILOIRO, SANDRO DEL TODESCO, DANIELE GIORDANO, SERGIO LA FISCA, GIUSEPPE MARCHESE, ALDO MINGATI, LODOVICO PERULLI, FABRIZIO RAMACIOTTI, UBALDO SCARDELLATO, FRANCO TONIOLO, EDDA BIANCON, ALFIERO BOSCHIERO, SILVANA GIRALDO


SCARICA IL DOCUMENTO .PDF  Documento d’intenti


Per chi vuole condividere, essere informato e/o partecipare alle iniziative del gruppo VENEZIA/VENETO-RICERCA-SOCIALE comunicare le adesioni a:

s_chiloiro@libero.it (o personalmente ai componenti del gruppo).